Racconto pittorico della Regione Abruzzo di Luigi Baldacci

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L’Abruzzo tra storia e leggenda” è un racconto pittorico della Regione Abruzzo, dell’evoluzione della sua storia e della sua cultura che va dal 1000 a. C. al 2000. Le tele di Baldacci, in questi dipinti delineano tutto ciò che l’ha caratterizzata un tempo e reso noto dalla testimonianza di importanti scavi archeologici effet-tuati nelle diverse località, come quelle di Campovalano, Pallano, Capestano, Alba Fucens, Corfinio, capitale della Lega Italica, Anxanum, colonia romana, Chieti, L’aquila, Pescara e Teramo.

E’ lo studio degli eventi che si sono svolti nel corso del tempo e della loro relazione con i popoli che l’hanno abitata, popoli che sono poi diventati i protagonisti della trasformazione di questa terra. I Sabini che hanno popo-lato l’Appennino abruzzese; i Piceni e i Petruzii che occuparono la parte settentrionale dell’Abruzzo, testimo-niato dalle innumerevoli tombe individuate a Campovalano; i Vestini che probabilmente presero il nome della Dea Vesta e che occuparono le valli dell’Aterno e del Ticino; i Marsi che abitarono la regione ancor oggi chia-mata “Marsica” intorno al lago Fucino; i Marrucini che si stanziarono lungo le coste dell’Adriatico, l’attuale Abruzzo, circa nel I° millennio a. C.; i Sanniti che si insinuarono nei bacini dei fiumi Sangro, Biferno e Fortore.

Popoli che si coalizzarono contro Roma costituendo la famosa “Lega Italica”. In questo periodo fu anche coniata una moneta che riportava la scritta “Italia” per la prima volta nella storia. Lo scenario di quasi tutti i quadri riproduce la caratteristica geografica dell’Abruzzo: il mare e i monti. Il palazzo, il castello, la fortez-za emergono a distinguere il luogo di riferimento e gli scudi e gli elmi sono stati attentamente studiati prima di essere inglobati nelle ripetute imma-gini simboliche.

E’ anche il racconto dei miti e delle leggende da cui parte il racconto storico dell’Abruzzo. Luigi Baldacci esalta questi racconti leggendari in diverse tele come: “La Maiella”, “Il Gran Sasso”, “Longino”, “San Giovanni in Venere”, “Il miracolo eucaristico ed il “Volto Santo di Manoppello” dove la leggenda si intreccia con la Fede. Luigi Baldacci celebra anche la vita dei grandi personaggi di cui l’Abruzzo è fiera, che l’hanno onorata e resa nota in tutto il mondo lettera-rio, poetico, filosofico, religioso e storico: “Ovidio”, “Celestino V”, “G. D’Annunzio”, “Benedetto Croce”, “Ignazio Silone”, “E. Flaiano”.

Maria Pellicciotta