Ho visto l’attentato alle Torri Gemelle trent’anni prima che accadesse.

(11 settembre 1971 – 11 settembre 2001)

Nei primi mesi del 1971, improvvisamente e senza nessun motivo apparente sentii la necessità di realizzare opere pittoriche di formato tondo e con soggetti particolari: l’uomo e la città nella vita e nella morte.
Perché?
Preciso anche che queste opere, per un motivo o per un altro, sono quasi rimaste tutte di mia proprietà eccetto una sola, “Il crollo”, perché a suo tempo da me bruciata.
Perché?
In quel periodo non mi resi conto della realizzazione di opere così strane e di poesie che chiamavo “parole” scritte per ognuno di quei quadri.
Oggi alla luce di quanto è successo l’11 settembre 2001 con l’attentato delle due torri di Manahattan, mi accorgo che fu un’operazione artistico-paranormale di grande chiaroveggenza.

Questo è l’elenco delle opere:
1°)  pag 44 – “Macchina volante”
2°)  pag 45 “Il crollo”
3°)  pag 46 “Quanti, quanti morti!”
5°)  pag 48 “Il passaggio di anime”
6°)  pag 49 “”Primo arrivo”
7°)  pag 50 “La nuova città”
8°)  pag 51 “Guerra”

E’ da notare:

1°  stranamente nell’articolo di “Tutto sport” del 29 ottobre 1971, pag. 47, viene scritto:… “Forse per coerenza Luigi Baldacci dipinge le sue opere su tele tonde che non costringendo lasciano spaziare oltre la cornice l’ottimistica e lodevole certezza che il suo invito sia raccolto per un futuro consapevole che lui già raffigura”
2° nel quadro “Passaggio di anime” non c’è la poesia ma è inquietante la presenza di due luci nel fondo. Oggi al posto delle torri gemelle ci sono due fasci di luci che ricordano la tragedia.